Brewfist X-Ray - Roquefort con gelatina alla birra
Il birrificio Brewfist è una delle realtà più giovani e promettenti del territorio italiano, situato in un piccolo comune in provincia di Lodi, Codogno. Il progetto è basato sulla produzione di birre originali di grande bevibilità con il motto “more beer…more people” ed è nato dall’idea di due ragazzi, Andrea Maiocchi, che cura principalmente la parte commerciale, e Pietro Di Pilato, mastro birraio. Entrambi hanno avuto esperienze nel settore birrario: alla storica birreria londinese Fuller’s e al birrificio Lodigiano. L’avventura del birrificio Brewfist parte subito da idee molto chiare e precise, con l’obiettivo di imporsi nel panorama brassicolo italiano e poter essere da subito competitivo, grazie anche alla scelta di un impianto (30 Hl) con una buona capacità produttiva. Anche il logo scelto è di forte impatto: un pugno chiuso accompagnato dalle parole “Italian Ales”. Grazie a questa efficace capacità di comunicare un prodotto giovane ed originale, il birrificio è stato in grado di farsi conoscere anche all’estero. Nel 2012 è stato inoltre inaugurato il primo locale targato Brewfist a pochi passi dal birrificio stesso, il Terminal 1, dove è possibile trovare tutte le birre sia alla spina che in bottiglia, accompagnate insieme ad altre chicche selezionate. La maggior parte delle produzioni si ispirano a stili anglosassoni o americani, come nel caso della X-Ray, definita come “Imperial Porter”, riferibile allo stile delle Imperial Stout. Si tratta di una birra ad alta fermentazione, non filtrata e non pastorizzata, prodotta con una base di malti tipicamente inglesi: pale, crystal, chocolate e brown. Il colore è marrone scuro (106 EBC) impenetrabile, sormontato da una schiuma color beige/nocciola fine ed abbastanza compatta. L’aroma è molto pulito, abbastanza intenso, con un mix di note tostate, caffè e cioccolato ascrivibile quasi esclusivamente alla miscela di malti utilizzati. Scaldandosi emergono le note etiliche e sentori di frutta secca e liquirizia. In bocca risulta da subito molto morbida, con un ingresso dolce accompagnato da un corpo medio-alto, ricco e quasi cremoso. Al palato le note delicate che si potevano riscontrare al naso emergono con maggiore forza, si passa dalla dolcezza iniziale con note di caramello e melassa, punte di cacao e nocciola, fino a virare verso un finale decisamente tendente all’amarognolo, con sentori di tostato, caffè e liquirizia. Il retrogusto è persistente ma molto ben bilanciato, con l’amaro che permane e una sensazione di calore (gli 8,5 gradi alcolici si sentono tutti) che non risulta troppo invadente.
Il Roquefort è uno dei formaggi più apprezzati e conosciuti dai francesi, non a caso viene definito come “il re dei formaggi”, originario della zona di Roquefort-sur-Soulzon. Viene prodotto con latte di pecora crudo e presenta le caratteristiche venature blu-verdi sviluppate grazie all’azione del Penicillum roqueforti. Si tratta di un formaggio dagli aromi forti e complessi e con un’elevata sapidità. L’equilibrio di questo abbinamento è incentrato essenzialmente sui contrasti. Le ricche note dolci maltate ed alcoliche della birra vanno a contrastare il carattere pungente e sapido del roquefort. Anche la carbonazione è in grado di bilanciare la cremosità del formaggio e la consistenza della gelatina, in più il finale abbastanza amaro della X-Ray riesce a ripulire il palato dalle sensazioni di grasso. Alcune sensazioni olfattive sono invece elementi in comune, come le note di nocciola e frutta secca.
Preparazione del piatto
In una casseruola a fondo spesso portate ad ebollizione 100 ml di birra insieme a 60 g di zucchero. Quando lo zucchero si sarà sciolto, lasciate raffreddare il tutto per 10 minuti ed aggiungete la pectina o un foglio di colla di pesce. Mescolate bene e trasferite la gelatina in vasetti sterilizzati se volete conservarla, quindi chiudeteli e capovolgeteli per formare il sottovuoto; altrimenti, nel caso in cui vogliate servirla fresca, versatela in ciotoline da servizio e lasciatela in frigo per circa un’ora. Preparate un tagliere con Roquefort DOP e delle fette di pane al germe di grano ed infine degustate insieme alla birra ed alla sua gelatina.
Alla X-Ray il suo piatto!
Il Roquefort è uno dei formaggi più apprezzati e conosciuti dai francesi, non a caso viene definito come “il re dei formaggi”, originario della zona di Roquefort-sur-Soulzon. Viene prodotto con latte di pecora crudo e presenta le caratteristiche venature blu-verdi sviluppate grazie all’azione del Penicillum roqueforti. Si tratta di un formaggio dagli aromi forti e complessi e con un’elevata sapidità. L’equilibrio di questo abbinamento è incentrato essenzialmente sui contrasti. Le ricche note dolci maltate ed alcoliche della birra vanno a contrastare il carattere pungente e sapido del roquefort. Anche la carbonazione è in grado di bilanciare la cremosità del formaggio e la consistenza della gelatina, in più il finale abbastanza amaro della X-Ray riesce a ripulire il palato dalle sensazioni di grasso. Alcune sensazioni olfattive sono invece elementi in comune, come le note di nocciola e frutta secca.
Preparazione del piatto
In una casseruola a fondo spesso portate ad ebollizione 100 ml di birra insieme a 60 g di zucchero. Quando lo zucchero si sarà sciolto, lasciate raffreddare il tutto per 10 minuti ed aggiungete la pectina o un foglio di colla di pesce. Mescolate bene e trasferite la gelatina in vasetti sterilizzati se volete conservarla, quindi chiudeteli e capovolgeteli per formare il sottovuoto; altrimenti, nel caso in cui vogliate servirla fresca, versatela in ciotoline da servizio e lasciatela in frigo per circa un’ora. Preparate un tagliere con Roquefort DOP e delle fette di pane al germe di grano ed infine degustate insieme alla birra ed alla sua gelatina.
Alla X-Ray il suo piatto!